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Filippo Tincolini

Human Connections

Benvenuti nell'audioguida della mostra "HUMAN CONNECTIONS" DELLO SCULTORE FILIPPO TINCOLINI

Questa audioguida ti accompagnerà alla scoperta dell’esposizione diffusa attraverso curiosità, notizie e approfondimenti sulle opere presenti in mostra. 

Segui l’ordine delle tracce oppure scegli una sezione della mostra dalla mappa interattiva per ascoltare l’audioguida con un click.

MAPPA INTERATTIVA

Benvenuto nel centro storico di Pietrasanta dove ha luogo la mostra diffusa “Human Connections” dello scultore Filippo Tincolini.

Il percorso espositivo inizia con queste opere monumentali di forte presenza scenica, sono dislocate nei punti focali del centro storico dando vita a un percorso pubblico che tocca: Piazza del Duomo, Piazza Carducci, l’interno del Complesso di Sant’Agostino e il Pontile di Marina di Pietrasanta. Tincolini, attraverso questa esposizione, vuole esplorare il tema delle relazioni umane utilizzando la scultura come strumento di indagine dell’esistente, una forma di pensiero che è anche un processo cognitivo.

Ti trovi ora in una sala espositiva particolarmente scenografica all’interno della chiesa del complesso di Sant’Agostino. Qui si intesse un dialogo suggestivo ed emozionante tra le opere in marmo e il resto dell’ambientazione.

Eccoti nella “Sala Capitolo”, interamente dedicata a “HC Resonance”, un progetto speciale della fotografa toscana Laura Veschi, la quale dal 2016 collabora con artisti e scultori raccontando attraverso i suoi scatti non solo le opere ma anche il processo creativo attraverso cui esse nascono. Qui, in particolare, presenta un video dedicato al backstage per far vivere ai visitatori i momenti salienti della realizzazione della mostra, portando in scena anche una selezione di una decina di foto d’autore in bianco e nero. 

Ti trovi ora nel Giardino Barsanti, dove trovano spazio la opere “Rebirth from Waste / Rinascita dagli scarti” che nascono da un progetto sociale che ha coinvolto sei ragazzi con disabilità dell’Anffas Onlus Massa Carrara.

Nella Sala Putti, in dialogo con le sculture, troviamo alle pareti una trentina di foto in bianco e nero di Laura Veschi. Un supporto ulteriore per documentare il dietro le quinte del processo creativo dello scultore Filippo Tincolini: un percorso che si concretizza in opere capaci di unire tradizione e innovazione. 

Al centro della Sala Putti troviamo una selezione di sculture che racconta a 360 gradi il mondo di Filippo Tincolini. Qui dialogano opere di medie dimensioni appartenenti a cicli diversi eppure connesse tra loro.  Troviamo infatti lavori come “Flowered Foot” o “Flowered Slave” tratte dalla serie Flowered Soul, in cui l’artista lascia “sbocciare” dalla materia marmorea raffinati fiori che si impossessano delle forme, siano esse classicheggianti come una Venere o dal sapore pop come “Spaceman Belvedere”, un astronauta dalla tuta ipertecnologica.

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